OPAC delle Biblioteche Franco Serantini (Ghezzano - PI) e Giovanni Domaschi (Verona)

L'amara vittoria del situazionismo : per una storia critica dell'Internationale Situationniste, 1957-1972 / Gianfranco Marelli

Main Author: Marelli, Gianfranco, giornalista, saggista e insegnante anarchico italiano, 1957-2024, AutoreCorporate Author (Secondary): BFS, EditoreLanguage: italiano.Country: Italia.Publication: Pisa : BFS, stampa 1996Description: 396 p. : ill. ; 22 cmISBN: 88-86389-18-3.Series: Rovesciare il futuro, 4Dewey: 322.409, 21, italianaAbstract: All'indomani della dissoluzione dell'Internazionale Situationniste in molti cercarono di proseguire i metodi, i comportamenti, le tecniche e le provocazioni, al punto che il Situazionismo sopravvisse a se stesso come una forma di manierismo rivoluzionario. La stessa società dello spettacolo, attraverso la pubblicità, i mass media, il potere burocratico, non poté esimersi dall'adottare (una volta svilita del suo carattere rivoluzionario) la fraseologia situazionistica al fine di contestare la "politica-spettacolo", rivendicando addirittura l'impegno per una "qualità della vita" mediante appositi Ministeri, opportune campagne di sensibilizzazione, idonee vendite promozionali. Debitori un po' tutti di alcune fra le idee più geniali dell'Internazionale Situationniste, si è preferito a volte sottacerle e a volte appropriarsene in maniera subdola e imbecille, ma ben poche volte criticarle al fine di riprendere concretamente il filo del discorso per cercare di riannodarlo alle esperienze pratiche di chi - ancora testardo - è convinto che sia possibile cambiare qualcosa di importante nella vita, e non solo apportarvi delle inutili e nocive modiiche. Il saggio di Gianfranco Marelli vuole essere una rivisitazione critica dell'esperienza storica compiuta dall'Internazionale Situationniste, cercando di seguire, passo dopo passo, il percorso teorico svolto dall'avanguardia nel costante e dialettico rapporto con le esperienze artistiche, culturali e sociali e politiche che movimentarono l'ambiente rivoluzionario negli anni '50-'60. Un'analisi teorica e una pratica quotidiana che condussero gli aderenti all'Internazionale Situationniste a perseguire l'obiettivo - in quindici anni di dura lotta, senza esclusioni di colpi - di reinventare la rivoluzione, diffondere un'altra idea di felicità, gioire senza ostacoli e vivere senza tempo morto. Ma soprattutto liberare la vita quotidiana dalla passività alienante dello spettacolo, e trasformare radicalmente il mondo grazie al completo impiego delle tecnologie e della scienza per lo sviluppo qualitativo di passioni superiori, in grado di suscitare infinite situazioni di gioco dove l'arte sia soprattutto un'arte di vivere..Subject - Topical Name: Situazionismo -- Storia -- 1957-1972 | Internationale situationniste -- Storia -- 1957-1972
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Libro Libro Biblioteca Franco Serantini

La Biblioteca Franco Serantini di Pisa è un istituto di ricerca e conservazione specializzato in storia sociale e contemporanea, con particolare attenzione dedicata alla storia e alla cultura del movimento anarchico e socialista, del movimento operaio e sindacale, di quello antifascista e della Resistenza, dei movimenti di opposizione degli anni sessanta e settanta. Attualmente la biblioteca fa parte in qualità di ente collegato della rete nazionale degli Istituti storici della Resistenza e aderisce al progetto del portale di storia contemporanea "Toscana Novecento" promosso dalla rete regionale degli Istituti per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea.

Non-fiction 322.4 MAR AMA (Browse shelf (Opens below)) 1 Available
Libro Libro Biblioteca Franco Serantini

La Biblioteca Franco Serantini di Pisa è un istituto di ricerca e conservazione specializzato in storia sociale e contemporanea, con particolare attenzione dedicata alla storia e alla cultura del movimento anarchico e socialista, del movimento operaio e sindacale, di quello antifascista e della Resistenza, dei movimenti di opposizione degli anni sessanta e settanta. Attualmente la biblioteca fa parte in qualità di ente collegato della rete nazionale degli Istituti storici della Resistenza e aderisce al progetto del portale di storia contemporanea "Toscana Novecento" promosso dalla rete regionale degli Istituti per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea.

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La Biblioteca Franco Serantini di Pisa è un istituto di ricerca e conservazione specializzato in storia sociale e contemporanea, con particolare attenzione dedicata alla storia e alla cultura del movimento anarchico e socialista, del movimento operaio e sindacale, di quello antifascista e della Resistenza, dei movimenti di opposizione degli anni sessanta e settanta. Attualmente la biblioteca fa parte in qualità di ente collegato della rete nazionale degli Istituti storici della Resistenza e aderisce al progetto del portale di storia contemporanea "Toscana Novecento" promosso dalla rete regionale degli Istituti per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea.

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Non-fiction Archivio 00011 (Browse shelf (Opens below)) 5 Available
Libro Libro Biblioteca Giovanni Domaschi
La Biblioteca Giovanni Domaschi vuole contribuire allo sviluppo di una cultura fondata sulla pratica della libertà, sul rispetto delle diversità, sull'opposizione allo sfruttamento e ad ogni autoritarismo. Scopo primario della biblioteca è quello di rendere reperibili anche a Verona testi e materiali sul pensiero politico rivoluzionario, sulla storia dei movimenti di lotta e di emancipazione, sull'analisi critica delle forme di potere. La Biblioteca partecipa alla vita culturale della città attraverso la promozione di convegni, dibattiti, proiezioni, mostre.
La Biblioteca G. Domaschi intende sviluppare spazi pubblici di discussione liberi dal condizionamento delle politiche istituzionali e dai meccanismi di mercato: pensiamo infatti che riappropriarsi di una cultura e di un sapere autogestiti vada in questa direzione, sia per mantenere la memoria sul pensiero e sulle lotte di chi nel passato ha tentato di trasformare la società, sia per permettere una riflessione critica sulla condizione in cui ci troviamo a vivere, scommettendo sulla possibilità di trasformare il futuro.
Non-fiction B_0325 (Browse shelf (Opens below)) 6 Available

All'indomani della dissoluzione dell'Internazionale Situationniste in molti cercarono di proseguire i metodi, i comportamenti, le tecniche e le provocazioni, al punto che il Situazionismo sopravvisse a se stesso come una forma di manierismo rivoluzionario. La stessa società dello spettacolo, attraverso la pubblicità, i mass media, il potere burocratico, non poté esimersi dall'adottare (una volta svilita del suo carattere rivoluzionario) la fraseologia situazionistica al fine di contestare la "politica-spettacolo", rivendicando addirittura l'impegno per una "qualità della vita" mediante appositi Ministeri, opportune campagne di sensibilizzazione, idonee vendite promozionali. Debitori un po' tutti di alcune fra le idee più geniali dell'Internazionale Situationniste, si è preferito a volte sottacerle e a volte appropriarsene in maniera subdola e imbecille, ma ben poche volte criticarle al fine di riprendere concretamente il filo del discorso per cercare di riannodarlo alle esperienze pratiche di chi - ancora testardo - è convinto che sia possibile cambiare qualcosa di importante nella vita, e non solo apportarvi delle inutili e nocive modiiche. Il saggio di Gianfranco Marelli vuole essere una rivisitazione critica dell'esperienza storica compiuta dall'Internazionale Situationniste, cercando di seguire, passo dopo passo, il percorso teorico svolto dall'avanguardia nel costante e dialettico rapporto con le esperienze artistiche, culturali e sociali e politiche che movimentarono l'ambiente rivoluzionario negli anni '50-'60. Un'analisi teorica e una pratica quotidiana che condussero gli aderenti all'Internazionale Situationniste a perseguire l'obiettivo - in quindici anni di dura lotta, senza esclusioni di colpi - di reinventare la rivoluzione, diffondere un'altra idea di felicità, gioire senza ostacoli e vivere senza tempo morto. Ma soprattutto liberare la vita quotidiana dalla passività alienante dello spettacolo, e trasformare radicalmente il mondo grazie al completo impiego delle tecnologie e della scienza per lo sviluppo qualitativo di passioni superiori, in grado di suscitare infinite situazioni di gioco dove l'arte sia soprattutto un'arte di vivere.

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